I volti del Venerdì Santo a Diamante

 Quelle della Processione del Venerdì Santo a Diamante sono immagini che ogni volta rappresentano il legame profondo che unisce nella fede la gente di Diamante durante i riti pasquali ma che conquistano e affascinano anche chi non è credente.La Processione del venerdì santo, con i suoi aspetti unici e suggestivi, esalta la devozione del popolo diamantese richiamando e fondendo aspetti che appartengono da tempo immemore alle tradizioni marinare e contadine E’ qualcosa che appartiene al DNA delle tradizioni diamantesi che si svolge, ogni anno, sotto gli occhi degli ospiti della città e dei turisti che osservano e restano
inevitabilmente coinvolti ed emozionati da quello che vedono. Uomini, donne e bambini che in processione indossano le corone intrecciate con le spine di cedro o con i tralci di “sparacogna” e
camminano uniti dalla “corda”, simbolo di condivisione e solidarietà. Tanto caro nella mente di ogni diamantese il suono di caratteristici strumenti di legno, chiamati “ Tocca tocca”. E ancora più ancestrale e profondo è il richiamo dei commoventi “Canti della Passione”, tramandati di generazione in generazione, intonati da uomini e donne riuniti nei i cori, composti da cantori di tutte le età. La sacra rappresentazione in questo tripudio di immagini, suono e suggestioni si conclude al Calvario, sullo sfondo uno squarcio panoramico ineguagliabile, verso il quale si avviano le figure di Cristo e dei ladroni che portano sulle spalle una pesante croce di legno, realisticamente interpretate e le statue del Crocifisso, di Gesù Morto, di S. Giovanni. Evangelista e dell’Addolorata. Il rito si conclude, la Pasqua è segno di rinascita, il popolo di Diamante sa che può guardare al futuro senza dimenticare quello che da sempre lo unisce.

   

 

Facebooktwitter