Andrà tutto bene…solo se cambieremo stile di vita. Le bandiere sono pezzi di stoffa se dietro non ci sono valori

di Francesco Cirillo

Tutti diciamo che andrà tutto bene, tutti abbiamo messo, fuori dai nostri balconi, bandiere tricolori e arcobaleno e vicino abbiamo messo anche i disegni dei nostri bambini. Il sindaco ci ha rassicurato sulla tenuta del territorio e così hanno fatto vigili, forze dell’ordine, volontari, assistenti vari, infermieri, medici, ma tutto questo ci basta per riprendere nuovamente una vita serena, tranquilla, organizzata, dopo la pandemia ? Quello che stiamo passando, restando chiusi in casa, con bambini, disabili, anziani, inventandoci di tutto per passare una giornata, servirà a superare egoismi, intolleranze, cattiverie, odi , che caratterizzano la vita di molti? E lo sventolio delle bandiere tricolori, l’illuminazione a colori dei monumenti e i canti dai balconi, serviranno a renderci migliori ? Le bandiere, tutte le bandiere, sono pezzi di stoffa se dietro a queste non ci sono valori, valori forti che nei giovani, diciamolo pure,  sono poco presenti presi come sono dagli smartphone, dai video giochi, dal consumismo sfrenato, dal permessivismo familiare, dalla perdita di autorità verso le istituzioni sociali a cominciare dalla scuola. La ripresa post pandemica che dobbiamo sperare è una ripresa sociale, permeata da valori forti che possano imprimere nelle coscienze di tutti nuovi stili di vita, cominciando a pensare agli altri, partendo dal proprio condominio , allargandosi al quartiere, al paese, alla città. Una stretta via nella quale dobbiamo avere la capacità di infilarci tutti, pensando agli ultimi. Gli ultimi in tutto, senza giudicare le loro vite, i loro comportamenti, attraendoli attraverso giusti pensieri ad una giusta via. Penso ai ceti meno abbienti, prima di tutto, ai giovani precari, a quelli fuori sede, ai sacrifici delle loro famiglie, a quelli costretti al lavoro nero, ai senza casa e costretti all’affitto o a vivere sotto i ponti, penso ai disoccupati e a quelli che hanno attività commerciali chiuse da due mesi e più, penso a chi è soggetto a misure carcerarie e alle loro famiglie, penso ai diseredati. Penso a loro perché, penso che senza di loro non andremo da nessuna parte, ci chiuderemmo di nuovo in noi stessi, lasciando lacerare le bandiere dai nostri balconi. Penso a loro, perché so, che quelli che hanno cospicui conti in banca, attività super navigate, imprese sparse nel territorio, professionisti consolidati , per loro  e le proprie famiglie andrà tutto bene di sicuro. Per loro, so che è stata una breve vacanza e che appena potranno riprenderanno la propria vita senza alcun problema, continuando a sfruttare, a depredare il territorio, a lanciare odi verso gli altri. Ma gli altri ? l’idraulico , l’operaio edile, il contadino, la casalinga, il piccolo B&B, il giovane studente e disoccupato, l’immigrato senza permesso di soggiorno che lavorava al nero nell’agricoltura, l’operaio in cassa integrazione, il piccolo commerciante, e tanti altri, questi come potranno ricominciare ?  Già lo stato, nei vari decreti non ha provveduto a loro, se non in minima parte, e non sono morti di fame grazie ai legami familiari ancora esistenti ed alla piccola distribuzione di pacchi viveri che si è potuta distribuire nel nostro territorio, così come il lavoro fatto da tantissime associazioni di volontariato. I valori che mancano, che unificano davvero le persone sono i valori legati alla solidarietà, alla comunità dei beni, all’aiuto verso gli altri, valori che uniscono le idee cristiane a quelle delle altre religioni, e a quelle storiche come quelle comuniste, liberali, globali, alle quali si aggiungono valori legati all’ambiente ed al sociale. Il punto di svolta sarà lo sguardo verso l’ambiente. L’uomo fa parte dell’ambiente, è l’ambiente stesso,  e vive in simbiosi con esso, e lo sguardo verso la natura dovrà essere diverso, piantando alberi e non tagliandoli, rispettando il mare e non inquinandolo, camminare a piedi e in bicicletta, amando il proprio territorio, vivendolo e conoscendone la storia e soprattutto difendendolo. Se ci incamminiamo verso questi valori veri abbiamo possibilità di vivere un mondo migliore, altrimenti il sacrificio di migliaia di deceduti per la pandemia e le restrizioni subite non sono servite a nulla.

Il valore delle bandiere in quattro foto storiche  

  • Sbarco dei mille a Marsala l’11 maggio del 1860 con la bandiera tricolore
  • la bandiera americana issata il 19 febbraio del 1945 dopo la conquista dell’isola di Iwo Jima in Giappone
  • la bandiera sovietica issata a Berlino il 2 maggio 1945
  • La caduta del Muro di Berlino il 3 novembre  1989

 

    

 

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